La sintassi generale di nohup è la seguente:
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nohup comando [arg1 [arg2 …] ]
Se lo standard output di nohup è diretto ad un terminale, il comando viene avviato effettuando la redirezione dello standard output verso il file nohup.out nella directory corrente; se ciò non fosse possibile (ad esempio per problemi di permessi), esso viene rediretto al file nohup.out nella directory indicata dalla variabile d’ambiente HOME, che normalmente è la home directory dell’utente che avvia nohup. Analogamente, se lo standard error è diretto ad un terminale, esso viene rediretto alla stessa destinazione dello standard output.
La versione GNU di nohup, in aggiunta a quanto sopra, effettua un controllo ulteriore: se lo standard input proviene da un terminale, esso viene rediretto dal dispositivo a caratteri /dev/null.
È da notare che nohup non attiva di per sé l’esecuzione in background del comando: essa si può ottenere sfruttando le capacità di job control della shell testuale, ad esempio terminando la linea con una “e” commerciale (“&”).
Avvia una copia (tramite il comando cp) della directory /home/utente/dati nella directory /mnt/backup, effettuando per sicurezza la redirezione dello standard input da /dev/null. La copia viene eseguita in background (notare la “&” al termine della linea):
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nohup cp -R /home/utente/dati /mnt/backup